Nuove acquisizioni confermano l’asse microbiota-intestino-cervello come un modulatore fondamentale della salute neuropsichica di ogni individuo, al punto che si comincia a parlare di “psicobiotici”, ovvero probiotici che possono modificare l’attività e la funzione cerebrale. Queste le premesse con le quali il gruppo di Elisa Santocchi ha voluto capire se quella della batterioterapia poteva essere una strategia valida nell’autismo. La direzione in questo senso era già stata ipotizzata dal gruppo di Gabriella D’Ettorre che aveva pubblicato sulla rivista Brain and Behaviour un interessante lavoro sui miglioramenti delle funzioni neurocognitive ottenuti in pazienti HIV supplementati con un probiotico multiceppo ad alta concentrazione (Vivomixx®).

Lo studio è stato pubblicato su Frontiers in Psychiatry.

Si tratta di uno studio strutturato in doppio cieco randomizzato versus placebo su 85 bambini in età prescolare con diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico (DSA); il gruppo trattato ha ricevuto lo stesso probiotico Vivomixx® per sei mesi, durante i quali è stata valutata la gravità della patologia tramite uno strumento di valutazione ritenuto gold-standard (ADOS-CSS) in riferimento al gruppo trattato con placebo.

Nessuna differenza sostanziale tra i sintomi presi in esame, ma a testimoniare il beneficio dell’integrazione probiotica si sottolineano i miglioramenti ottenuti a livello gastrointestinale, quali l’incremento della funzionalità adattativa e dei profili sensoriali confrontati con il placebo. Inoltre i risultati significativi (riduzione media di 0,81 in Total ADOS CSS e di 1,14 in Social-Affect ADOS CSS) ottenuti in un sottogruppo di bambini senza sintomi gastrointestinali suggeriscono di approfondire gli effetti potenzialmente positivi dei probiotici anche sui sintomi principali dell’autismo indipendentemente dalla specifica intermediazione del probiotico sui sintomi gastrointestinali.

Questi risultati suggeriscono di approfondire gli effetti potenzialmente positivi dei probiotici su sintomi principali dell’autismo in un sottogruppo selezionato di bambini con DSA indipendentemente dalla specifica intermediazione dell’effetto probiotico. In sintesi, ancora una conferma dell’importanza della sinergia tra microbiota, intestino e sistema nervoso.

Pr De Simone, Chi Sono

Santocchi et al  Front. Psychiatry  doi: 10.3389/fpsyt.2020.550593

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Categories: Autismo, DSF