Studi preclinici e trial clinici hanno dimostrato il legame tra un microbiota intestinale alterato e la malattia di Alzheimer (AD). Tuttavia, c’è ancora molto dibattito su come i processi metabolici siano coinvolti nelle varie fasi della malattia. Evidenze scientifiche indicano che i disturbi neurodegenerativi sono spesso associati a disfunzioni metaboliche, come la perturbazione dell’omeostasi lipidica, che possono aggravare la sintomatologia neurologica e contribuire alla progressione della malattia di Alzheimer. Tuttavia, il meccanismo che mette in relazione un metabolismo lipidico anomalo con l’aggregazione e la clearance della beta-amiloide non è ancora del tutto chiaro.

Diversi studi descrivono gli effetti positivi dei probiotici sulla colesterolemia sia negli animali che nell’uomo. Bonfili e colleghi hanno esplorato gli effetti della formulazione Slab51 sul metabolismo dei lipidi in topi 3xTg-AD, un modello murino della malattia(1). Gli stessi autori avevano dimostrato che l’integrazione a lungo termine con Slab51 influenza positivamente il metabolismo del glucosio, lo stato infiammatorio e ossidativo, e recupera parzialmente la proteolisi neuronale alterata migliorando le capacità cognitive, con un conseguente ritardo nella progressione della patologia nel modello murino(2-4).

Nel lavoro recentemente pubblicato su Clinical Nutrition, gli stessi autori hanno valutato come la modulazione del microbiota intestinale attraverso i probiotici può influenzare la composizione lipidica in topi transgenici 3xTg-AD. I risultati di questo studio hanno mostrato che Slab51 inibisce la lipogenesi epatica e la biosintesi del colesterolo e migliora qualitativamente la composizione lipidica plasmatica, riducendo il rapporto tra colesterolo totale e colesterolo HDL e quello LDL/HDL. Gli autori hanno anche evidenziato un aumento plasmatico dell’acido arachidonico che rappresenta un metabolita chiave nelle interazioni tra i cambiamenti del profilo lipidico indotti dai probiotici, la sensibilità all’insulina e l’infiammazione. La somministrazione di Slab51 ha anche migliorato il rapporto omega6/omega3 che generalmente risulta alterato in corso di malattie associate all’infiammazione, come diabete, obesità, disturbi mentali, malattie cardiovascolari e autoimmuni.

Questi dati illustrano alcuni meccanismi attualmente poco chiari attraverso i quali il microbiota può influenzare caratteristiche specifiche della malattia di Alzheimer, e suggeriscono che la modulazione del microbiota intestinale con il probiotico Slab51 può influenzare positivamente lo stato ossidativo e infiammatorio del cervello regolando il profilo lipidico plasmatico, la biosintesi del colesterolo e la sintesi degli acidi biliari.

Pr De Simone, Chi Sono

  1. Bonfili L, Cuccioloni M, Gong C, Cecarini V, Spina M, Zheng Y, Angeletti M, Eleuteri AM: Gut microbiota modulation in Alzheimer’s disease: focus on lipid metabolism. Clinical Nutrition 41(2022) 698-708. doi: https://doi.org/10.1016/j.clnu.2022.01.025
  2. Bonfili L, Cecarini V, Berardi S, Scarpona S, Suchodolski JS, Nasuti C, Fiorini D, Boarelli MC, Rossi G, Eleuteri AM: Microbiota modulation counteracts Alzheimer’s disease progression influencing neuronal proteolysis and gut hormones plasma levels. Sci Rep 2017, 7:2426. doi: https://doi.org/10.1038/s41598-017-02587-2
  3. Bonfili L, Cecarini V, Cuccioloni M, Angeletti M, Berardi S, Scarpona S, Rossi G, Eleuteri AM: Slab51 probiotic formulation activates sirt1 pathway promoting antioxidant and neuroprotective effects in an ad mouse model. Mol Neurobiol 2018, 55:7987-8000. doi: https://doi.org/10.1007/s12035-018-0973-4
  4. Bonfili L, Cecarini V, Gogoi O, Berardi S, Scarpona S, Angeletti M, Rossi G, Eleuteri AM: Gut microbiota manipulation through probiotics oral administration restores glucose homeostasis in a mouse model of Alzheimer’s disease. Neurobiol Aging 2020, 87:35-43. doi: https://doi.org/10.1016/j.neurobiolaging.2019.11.004

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