
La 21a Conferenza internazionale sull’AIDS
La 21a Conferenza internazionale sull’AIDS (AIDS 2016) si è appena conclusa a Durban, in Sudafrica, e dobbiamo trarre alcune conclusioni dalle numerose presentazioni e da tutti i nuovi sviluppi che sono stati brillantemente illustrati.
I batteri dell’intestino svolgono un ruolo importante nella patogenesi e nella progressione dell’AIDS.
Nella fase iniziale dell’infezione da HIV, il primo e più violento attacco al sistema immunitario si verifica nell’intestino stesso, dove si trova non solo più del 70% del sistema immunitario, ma anche due terzi delle cellule CD4. Alcune cellule CD4, chiamate cellule TH17, aiutano a proteggere l’integrità della parete gastrointestinale dalla traslocazione batterica, cioè quando la mucosa intestinale perde la sua integrità e microbi e batteri attraversano la parete per raggiungere il flusso sanguigno. In questi casi, il sistema immunitario reagisce immediatamente, provocando un’infiammazione sistemica. Questa infiammazione persistente contribuisce allo sviluppo di condizioni mediche opportunistiche non correlate all’AIDS, come le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro.
Oltre alla traslocazione microbica, nell’ospite si manifesta la disbiosi che può portare ad una diminuzione delle cellule CD4, innescando un ulteriore deterioramento della barriera intestinale e infiammazione locale e sistemica.
«Il tema dell’AIDS è molto importante per me, essendo soprattutto Professore di Malattie Infettive, i miei primi lavori come giovane medico negli anni ’80 erano incentrati sull’AIDS che aveva una risonanza enorme al momento dell’esplosione di questa malattia. Recentemente ho rivolto la mia attenzione a questo campo di ricerca e alle possibili applicazioni della modulazione del microbiota nei pazienti HIV. I risultati preliminari sono molto incoraggianti e gruppi di ricerca eccellenti come la ACTG negli Stati Uniti e la Canadian Trial Network canadese forniranno solidi motivi scientifici per la ricerca e il miglioramento della salute di questi pazienti.»
Recentemente, uno studio condotto presso l’Università Sapienza di Roma, in Italia, sugli effetti di sei mesi di probiotici sulla traslocazione microbica in dieci uomini sieropositivi in terapia antiretrovirale ha mostrato un importante recupero delle popolazioni di cellule TH17 e TH1 (importanti nella difesa immunitaria) sia nell’intestino che nel sangue periferico, così come una riduzione dei marcatori cellulari dell’attivazione immunitaria. Questi risultati indicano che i probiotici possono ridurre l’infiammazione sistemica.
Uno studio controllato con placebo su 90 persone sieropositive sottoposte a terapia antiretrovirale stabile è in corso negli Stati Uniti. Il NIH ha sponsorizzato l’AIDS Clinical Trials Group (ACTG) per uno studio multicentrico in diversi siti statunitensi, tra cui l’Università di Alabama a Birmingham e la John Hopkins University di Baltimora.
Il progetto chiamato ACTG A5350 utilizza il probiotico, Visbiome (Exegi Pharma), probiotico multiceppo ad altissima concentrazione di cui sono l’inventore, e che sarà valutato in persone con una bassa carica virale e un livello di CD4 superiore a 200. Lo studio determinerà se Visbiome riduce i marcatori infiammatori sistemici, aumenta la diversità microbica nel microbioma intestinale e migliora la funzione immunitaria a livello intestinale.
Un altro studio con questo stesso probiotico è in corso in due centri a Toronto, in Canada, dal Canadian Trials Network canadese. Lo scopo di questo studio canadese è di verificare se l’attivazione immunitaria, l’infiammazione e la traslocazione batterica possano essere influenzate positivamente dal probiotico. Questo studio iscrive gli uomini sottoposti a trattamento antiretrovirale con una conta di CD4 inferiore a 350 e pazienti naïve che dovranno iniziare il trattamento, con l’ipotesi che i probiotici, quindi Visbiome, possano stimolare la funzione immunitaria di queste persone. http://www.hivnet.ubc.ca/?s=visbiome
Leggi il comunicato stampa
http://www.hivplusmag.com/treatment/2016/5/12/can-probiotics-actually-slow-progression-hiv
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