
La Francia ha recentemente annunciato il 4° Piano per l’ autismo che si estenderà fino al 2022. Tra le misure più importanti di questo piano, il governo intende recuperare la situazione di ritardo per la cura e l’integrazione delle persone autistiche, anche la ricerca è stata posta al centro di questo nuovo piano ambizioso.
Questa è una buona occasione per riassumere lo stato della ricerca attuale sull’incidenza del microbiota in questo disturbo. Numerosi studi hanno già dimostrato che le barriere intestinali ed emato-encefaliche delle persone affette da Disturbo dello spettro autistico (ASD) hanno una permeabilità diversa rispetto ai soggetti sani. Questi studi hanno anche dimostrato che la maggior parte dei soggetti con ASD manifesta sintomi gastrointestinali come dolore addominale, diarrea, stitichezza, vomito, la cui intensità è correlata con la gravità della sindrome autistica.
Dando per scontato che il microbiota abbia un ruolo in questo disturbo dello sviluppo, cosa succede se ripristiniamo l’equilibrio della flora intestinale di questi soggetti?
La formulazione probiotica che ho inventato ha dimostrato la sua efficacia nelle malattie infiammatorie intestinali grazie alla sua azione anti-infiammatoria e ha dimostrato un profilo di sicurezza confermato in oltre 60 studi clinici. Pertanto, i ricercatori hanno pensato che la sua azione potesse essere utile per le persone con ASD.
La Formulazione De Simone è attualmente oggetto di tre studi clinici volti a convalidare il suo uso nelle persone con autismo. Condotti dalla Fondazione IRCSS di Stella Maria di Pisa (Italia), dall’University College di Londra (Regno Unito), dall’Ohio State University, da Columbus (Stati Uniti) su giovani pazienti autistici, questi studi mirano a valutare gli effetti benefici di questo probiotico sui sintomi gastro-intestinali e comportamentali, così come le funzioni cognitive delle persone testate. Una brochure riassuntiva è disponibile nella sezione HCP di probiotixx.info.
L’ASD colpisce ora 70 milioni di persone in tutto il mondo. La possibilità di avere un impatto sulla malattia e sulla qualità della vita di questi pazienti significa molto per me. Alcuni degli studi sopra menzionati stanno per concludersi e sarò felice di presentare i primi risultati entro la fine del 2018.
Pr De Simone, Chi Sono